Quello che mangiamo può influenzare la nostra risposta alle malattie infettive?

È chiaro che l’alimentazione quotidiana ha un effetto significativo sulla nostra salute e ci sono tre aspetti chiave da considerare:

• la quantità di calorie
• la distribuzione dei macronutrienti
• la qualità dei nutrienti.

Per rimanere in salute bisognerebbe rimanere entro un certo range quotidiano di calorie.
Nel corpo umano le calorie assunte in eccesso e non utilizzate vengono immagazzinate sotto forma di grasso.
Moltissime ricerche scientifiche indicano che chi è in sovrappeso ha maggiori probabilità di sviluppare diverse tipologie di malattie tra cui quelle infettive come l’influenza.
E’ ben nota la correlazione tra quantità di grasso, peso corporeo e l’incidenza delle malattie in genere.

I macronutrienti sono: grassi, carboidrati e proteine.

Le linee guida indicano che per una dieta sana le calorie dovrebbero essere distribuite entro questo intervalli:

Con qualità dei nutrienti si intende il livello di lavorazione di un alimento, per cui avremo una distinzione tra gli alimenti semplici e quelli ultra processati (ovvero elaborati industrialmente).

Gli alimenti ultra processati come bibite gassate, merendine, dolciumi vari, patatine, salse tipo maionese e ketchup, cibi precotti, wurstel e salsicce contengono molti ingredienti aggiunti, come sale, zucchero, additivi e conservanti e sono spesso più dannosi per la salute rispetto agli alimenti più semplici.

Essi ci fanno assumere più calorie e spesso causano dipendenza.

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Correlazione tra cibi ultra processati e maggiore suscettibilità all’influenza stagionale

In  modo specifico, per quanto riguarda l’influenza, i cibi ultra processati possono andare ad impattare in maniera negativa sulla nostra risposta immunitaria.

Uno studio pubblicato su Cell Reports ha dimostrato addirittura che i topi nutriti con mangimi ultra processati sono più sensibili all’influenza stagionale a causa di una ridotta capacità di risposta del sistema immunitario al virus influenzale.
Inoltre i topi nutriti con mangimi ultra processati e poveri di macronutrienti hanno dimostrato un tasso di mortalità molto elevato rispetto a quelli nutriti con mangimi standard che dopo 10 giorni hanno iniziato il processo di guarigione.

Ciò suggerisce come questi alimenti possono influenzare negativamente la nostra risposta immunitaria, alterando il nostro microbiota, e gli individui che consumano principalmente alimenti ultra-processati hanno dimostrato maggiori probabilità di contrarre la COVID-19.
È essenziale riconoscere che la dieta influenza notevolmente la nostra salute, dobbiamo prestare attenzione alla quantità di calorie, alla distribuzione dei macronutrienti e alla qualità dei nutrienti.

Alcuni esperti sollevano dubbi

Non tutti gli esperti sono però convinti che gli alimenti ultra processati siano i veri colpevoli della morte dei topi, come sottolinea Philip Calder, immunologo nutrizionista che non ha partecipato alla ricerca. Lui imputa il problema alla scarsa quantità di macronutrienti presenti in questo tipo di mangimi che sono vitali per il sistema immunitario, dunque la loro assenza potrebbe essere una spiegazione alternativa alla inadeguata risposta del sistema immunitario dei topi.

La buona notizia per noi umani è che l’effetto negativo di questo tipo di alimenti sul sistema immunitario può essere reversibile cambiando le scorrette abitudini alimentari.
Anche se spesso a causa di una vita frenetica e non corrette abitudini si deve ricorre all’uso di integratori naturali che sopperiscono a quelle carenze che possono portare ad un abbassamento delle nostre difese immunitarie e ad un’alterazione del microbioma intestinale.

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Modalità di assunzione